La netta vittoria di Alexis Tsipras alle elezioni in Grecia non ha
scosso i mercati come in molti si aspettavano. Ma non è escluso che
nelle prossime settimane, quando il primo ministro dovrà affrontare la
Troika, le Borse possano risentirne pesantemente. Ecco allora che
bisognerà stare molto attenti agli investimenti e magari anche riuscire a guadagnare qualcosa. Come? Claudio
Barberis, responsabile asset allocation di MoneyFarm, sul Giornale consiglia di puntare ora sui titoli di Stato europei
legati all'inflazione, i cosiddetti inflation linked bond. "Negli ultimi mesi", spiega, "questi titoli hanno registrato
performance inferiori alla media di mercato, perché si ipotizzava un' inflazione a zero o, addirittura, la deflazione. Ma
ora i prezzi al consumo potrebbero gradualmente ripartire e quindi questi titoli offrire interessanti extra-rendimenti
senza rischi eccessivi". Un altro modo per strappare guadagni più rotondi rispetto a quelli vicini allo zero dei Bot, è
rappresentato dai bond societari in euro, sia con il rating investment grade (cioè i più solidi) che high yield (meno
affidabili ma con cedole più generose di circa tre punti percentuali rispetto ai titoli di Stato di uguale durata). Infine,
una piccola quota del portafoglio (5%) può essere dedicata ai bond dei Paesi emergenti in valuta locale, in quanto
queste potrebbero rivalutarsi sull' euro nei prossimi 6-12 mesi.
Azioni - Gianluca Verzelli, vice direttore centrale di Banca Akros, consiglia di puntare soprattutto sulle azioni
europee e sui settori difensivi di Wall Street, come il farmaceutico, l'alimentare e i trasporti. "Se l'economia europea
dovesse poi dare segni di risveglio", dice al Giornale, "potrebbe essere interessante aumentare l'investimento sui
settori ciclici", cioè quelli più direttamente legati all'andamento dell'economia. In pratica, comperare le azioni di
società industriali, di costruzioni e media. Il passaggio dai bond alle azioni, avverte Verzelli, deve essere "graduale e
ragionato, meglio se con l'aiuto di un esperto".
Qe - In vista della svalutazione dell'euro rispetto alle principali valute estere prevista dal Qe, Claudio Barberis
consiglia una diversificazione valutaria del 25-30% del portafoglio che dovrebbe essere composto dal 40% in azioni e
per il 60% da bond. Quest' ultima parte del giardinetto dovrebbe poi essere impiegata "per il 30% in titoli governativi
euro, per il 20% in corporate bond euro, per il 5% in high yield euro e per il restante 5% in bond dei mercati
emergenti in valuta locale".
Per chi vuole rischiare - Infine i consigli per chi è abile ed è disposto a correre il massimo rischio per guadagnare
il più possibile. A loro gli esperti raccomandano i contratti future. Ennio Montagnani sul Giornale fa alcuni esempi: se
l' obiettivo è la Borsa di Francoforte, che è ritenuta una di quelle che potrebbe apprezzarsi di più nei prossimi mesi
grazie alla ripresa della zona euro e alla svalutazione della moneta unica, è possibile investire sul future Dax.
Occorrono però almeno 18.750 euro (cioè il 7,5% del capitale nominale pari a 250 mila euro). Ovviamente, se si
investe al rialzo e l' indice di riferimento scende si rischia di perdere anche tutto il capitale in una sola giornata. In
aiuto agli investitori c' è, tuttavia, la possibilità di attivare uno stop loss, un meccanismo automatico che permette di
fissare la perdita massima.